ext_84794: Kate Todd (jack/ianto)
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Questa è la quarta ed ultima parte della serie Conversazioni. A Jack resta una sola cosa da fare, parlare con Ianto.
Non sono del tutto soddisfatta di questo ultimo capitolo ma non me la sentivo di scrivere il confronto tra Jack e Alice (oltre al fatto che mi è stato espressamente vietato :-P ) e quindi molte cose restano non dette.


Titolo: La conclusione
Genere: malinconico
Rating: per tutti
Spoilers: TW Children of Earth, DW The End of Time, The Eleventh Hour
Personaggi: Jack Harkness, Ianto Jones
N. parole: 694


Dedicata a Joy, amica e beta preziosa :)

Ianto Jones era stanco ma doveva finire di mettere ordine nelle scartoffie che si erano accumulate sulla sua scrivania.
“Non mia, adesso che Jack è tornato”, pensò con una punta di irritazione anche se aveva accettato di occuparla solo per dovere. Almeno questa volta non si faceva illusioni, il Capitano era tornato per sua figlia e non ci sarebbero stati equivoci.
- Sempre l'ultimo a lasciare il lavoro? - chiese l'oggetto dei suoi pensieri, prendendolo alla sprovvista.
- Tecnicamente quello è sempre stato lei, signore, - rispose prontamente lanciandogli un'occhiata ironica. Era più facile riprendere vecchie abitudini che chiedersi cosa ci faceva Harkness lì quando se n'era andato con Alice un paio d'ore prima.
Jack incrociò le braccia e piegò la testa di lato, assumendo un'aria vagamente ferita e si limitò a pronunciare il suo nome, allungando le vocali.
Ianto soppresse un sorriso. Indipendentemente da quanto accadeva, certe cose non cambiavano mai.
- Jack, devo finire qui o non troverai nulla nei prossimi giorni, - replicò senza smettere di spostare pratiche e manufatti alieni.
Il capitano si avvicinò alzando un braccio nella sua direzione, ma qualcosa lo trattenne e si appoggiò alla scrivania.
- Non c'è fretta, a meno che tu non intenda andartene, - disse con un tono tra l'inquisitorio e l'incerto.
Il giovane gli lanciò un'occhiata penetrante e indecifrabile.
- Non sono un ingrato e non so che altro potrei fare, - dichiarò convinto.
Jack fece una smorfia, apparentemente infastidito..
- Sappiamo entrambi che con le tue qualifiche e la raccomandazione di Martha potresti avere una comoda scrivania in qualsiasi sede della UNIT.
Ianto smise di riordinare documenti e gli puntò addosso uno sguardo furioso.
- Se questo è il tuo modo di farmi capire che devo lasciare il posto al prossimo amante puoi risparmiarti la fatica. Non ci vuole un genio per capire che non sei più interessato. Pensavo però che avremmo potuto continuare a lavorare insieme come prima, - terminò, ora più deluso che infastidito dalla conversazione.
Il capitano strinse i pugni e per un attimo Ianto pensò che lo avrebbe colpito. Invece gli rivolse una strana occhiata che non riuscì a decifrare.
Il giovane abbassò lo sguardo, preparandosi mentalmente ad accettare la conferma delle sue paure. Quando il silenzio si protrasse oltre ogni aspettativa raddrizzò le spalle e tornò a guardare Jack.
- Sei un idiota, - fu tutto quello che disse l'altro uomo, gli occhi velati da mille emozioni mentre si raddrizzava e avanzava di un passo.
Ianto deglutì, incapace di pensare razionalmente mentre si sentiva assediato dalla presenza fisica del capitano.
- Sei tornato solo per dichiarare quello che è perfettamente ovvio a tutti? - chiese con un filo di voce.
- Qualcuno mi ha fatto credere che avevate bisogno di me, ma da come vi siete organizzati non ne sono così sicuro, - rispose con inaspettata serietà.
- Lo sapevo. Ero sicuro che non ti avrei mai più rivisto. Ma se te lo chiede lui allora cambia tutto, vero? Sei sempre stato disposto a tutto per lui, - dichiarò con amarezza.
- Maledizione Ianto, non intendevo tornare. Non dopo la tua morte.
Il giovane non capiva.
- Ma io non sono morto.
Jack lo afferrò, obbligandolo a mantenere l'attenzione fissa sui suoi occhi tormentati.
- Non lo capisci? Per me è successo. Ti ho visto morire tra le mie braccia. Se il Dottore non fosse stato sul punto di morire lui stesso, quella sarebbe la sola realtà esistente!
C'era una tale angoscia nella voce del capitano da cancellare ogni obiezione. Tutto quel che restava era un bisogno insostenibile di annullare le distanze tra loro e consolarlo.
Si mossero contemporaneamente, unendo le bocche in un bacio violento e disperato mente le mani salivano ad accarezzare il collo, i capelli, il viso, come per accertarsi che non fosse solo un'illusione.
Dopo, senza più fiato, Ianto appoggiò la fronte a quella dell'altro uomo.
- Ti amo Jack.
Lo sguardo del capitano si incupì per un attimo.
- Lo so, me lo hai detto prima di...
Si interruppe e sorrise.
- Ora posso dirtelo. Ti amo Ianto Jones.
Rise e aggiunse: - più di quanto ami il tuo caffè.

Fine

4 giugno 2010

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