ext_84794: Kate Todd (smacked)
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Ok, questa è probabilmente la storia più sciocca che io abbia scritto. E' una one-shot piuttosto breve che presenta Stella in un locale dove si suona dal vivo, concentrata sul bassista sul palco. Il titolo deriva dall'omonima canzone di David Bowie.
A me sembrava carina, ma su EFP, dove l'ho pubblicata oltre che sul mio sito, non ha ottenuto nemmeno una recensione. Sono in dubbio se eliminarla o meno, nel frattempo se qualcuno volesse dirmi cosa ne pensa mi farebbe davvero piacere.
Aggiornamento: ho avuto una recensione ed è stata positiva, quindi la storia resta :D

Titolo: New York's In Love
Genere: romantico
Rating: per tutti
Personaggi: Stella Bonasera, Mac Taylor
N. parole: 646



5 gennaio 2008

Stella sedeva ad un tavolino in fondo alla sala. Quello era il suo posto preferito, in ombra, tranquillo ma ugualmente con una buona visuale sul palco. Le piaceva guardare lo spettacolo senza essere vista a sua volta, le dava modo di studiare senza imbarazzo l'uomo che veniva a vedere. Quella sera era arrivata più tardi del solito,avendo dovuto fermarsi a finire un esame in laboratorio. Le luci erano già state abbassate e la band stava per cominciare. Questa sera c'era una cantante che non conosceva. Ma non era strano, lei non era una conoscitrice, andava a queste serate solo per vedere lui. E ogni volta Stella aveva l'impressione che le si fermasse il cuore. Era strano, lo conosceva da così tanto tempo, ed erano più che amici, eppure ogni volta si emozionava. Forse perché continuava a stupirla che un uomo solitamente schivo avesse un hobby che lo portava ad esibirsi davanti ad un pubblico. Le piaceva vederlo così rilassato e a suo agio. Ricordava fin troppo bene quanto aveva dovuto insistere perché non vi rinunciasse e quanto era stata felice di aver avuto ragione. Anche negli anni più bui quel palco aveva avuto un effetto rilassante su di lui.
Mentre la musica riempiva la sala lei lo seguiva con lo sguardo. Come sempre o quasi, era vestito di nero e l'inserto argentato del basso rifletteva la luce ad ogni movimento. Lui era concentrato sull'assolo,una cascata di note veloci e vibranti, poi quel suo sorriso soddisfatto mentre si immergeva nell'ombra e la cantante dava prova della sua bravura. Stella si chiedeva che effetto avrebbe fatto vederlo adesso alla giovane che quella stessa mattina era scappata dal laboratorio dopo aver sentito la sfuriata che aveva fatto ad Adam perché gli aveva consegnato degli esami in ritardo. Lei stessa ne era rimasta un po' intimorita quando lo aveva conosciuto. “Troppo poco timore e per troppo poco tempo” le faceva notare lui, ma lo diceva sempre con un sorriso che gli permetteva di essere perdonato all'istante. Eppure chi non lo conosceva bene tendeva ad etichettarlo come un uomo troppo rigido, freddo ed inflessibile. Lui si sarebbe definito “normale” ma c'era così tanto di più in lui. Sotto quella rigida scorza c'era un uomo onesto e affidabile. C'era una timidezza in lui che l'aveva sempre meravigliata, come se non fosse mai del tutto sicuro di essere accettato o compreso. Le piaceva la consapevolezza di essere una delle poche persone capaci di comprenderlo davvero. Adesso vedeva le sue dita agili pizzicare le corde dello strumento e immaginava quelle dita sul suo corpo. Per fortuna nessuno poteva vederla arrossire nel buio della sala. Ma adesso che quell'immagine era stata evocata nella sua mente non riusciva a togliersela dalla testa e altre immagini si accavallavano alla prima. Grandi mani che la accarezzavano e si perdevano tra i suoi riccioli, forti braccia che la stringevano, gambe muscolose che si intrecciavano alle sue....
L'applauso la strappo improvvisamente da quei sogni ad occhi aperti. Le luci della sala si accesero mentre il palco si svuotava. Stella applaudì insieme agli altri, sperando che nessuno avesse colto il suo imbarazzo. Si sentiva il viso accaldato e aveva la tentazione di appoggiarsi il bicchiere sulle guance per rinfrescarle anche se il ghiaccio ormai si era sciolto da tempo.
- Hey! - la apostrofò una voce ben nota, prima che il proprietario entrasse nel suo campo visivo e sedesse accanto a lei
Stella gli sorrise - Ciao. Siete stati bravissimi stasera.
Lui arrossì un poco al complimento e bevve un sorso dal bicchiere di Stella.
Lei gli colpi scherzosamente la mano e poi intrecciò le dita alle sue.
- Stella, vuoi andare a cena oppure...?
- Andiamo a casa - lo interruppe - Voglio che tu sappia a cosa ho pensato tutta la sera
- Me lo immagino, replicò lui, - ma sono sempre disposto a fare un po' di pratica. - aggiunse con un sorriso complice.
E Stella sapeva che non l'avrebbe delusa perché Mac Taylor era anche un innamorato gentile e attento e un amante romantico e appassionato e questo era un aspetto che preferiva tenere per se.


Fine
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