NCIS: Una lenta rinascita 13/?
Apr. 18th, 2009 05:21 am![[identity profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/openid.png)
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Ed ecco finalmente un nuovo capitolo di questa storia!

3x15 Un problema di testa (Head Case)
12. Segreti e scoperte | Indice | 14. Giochi di potere

Titolo: Dubbi
Genere: generale, romantico
Rating: per tutti
Avvisi: AU, Kate Todd è sopravvissuta all'attentato di Ari
Personaggi: un po' tutti
N. parole: 966
Note: All'interno del capitolo c'è un piccolo spoiler sull'episodio 6x07 - Collateral Damage, ma non è nulla di importante o rivelatore.
Genere: generale, romantico
Rating: per tutti
Avvisi: AU, Kate Todd è sopravvissuta all'attentato di Ari
Personaggi: un po' tutti
N. parole: 966
Note: All'interno del capitolo c'è un piccolo spoiler sull'episodio 6x07 - Collateral Damage, ma non è nulla di importante o rivelatore.
3x15 Un problema di testa (Head Case)
Kate era appena uscita dall'edifico quando sorrise riconoscendo lo stridio di gomme che annunciava l'arrivo di Gibbs. Si volse appena in tempo per vedere l'auto che svoltava e si avvicinava alla sua posizione, frenando bruscamente quando si trovò alla sua altezza.
Gibbs si sporse ad aprirle la portiera e dal sedile sollevò un oggetto che a prima vista aveva tutta l'aria di essere un'urna funeraria. Kate alzò un sopracciglio.
- C'è qualcosa che devo sapere? - chiese incuriosita.
L'uomo scrollò le spalle, attese che si sistemasse e le consegnò l'urna, prima di ripartire a tutta velocità verso la sede dell'NCIS.
Trascorsero alcuni minuti prima che Gibbs le rivolgesse la parola.
- Com'è andata? - chiese a bruciapelo.
- Avrò i risultati ufficiali tra due settimane, - rispose lei esitante.
Gibbs le rivolse una veloce occhiata prima di riportare l'attenzione alla strada. Kate sedeva rigida, le mani strette così forte attorno all'urna che aveva le nocche bianche.
- Io non ho dubbi, - disse secco, senza lasciare spazio a discussioni.
Poi aggiunse: - Quando hai programmata l'abilitazione all'uso delle armi?
Kate sospirò.
- Devo prima superare l'esame psicologico.
- Quello è una bazzecola, e lo sai, - disse mentre si fermava al semaforo.
Poi aggiunse: - Oppure hai paura di tornare sul campo?
La giovane gli rivolse uno sguardo smarrito.
- E' passato così tanto tempo...
Gibbs aveva una gran voglia di prenderla a scappellotti. Qualche volta con Ziva lo faceva ma era diverso, la Kate Todd che aveva assunto gli avrebbe dato una ginocchiata tra le cosce se ci avesse provato e lui voleva rivedere nei suoi occhi quel fuoco e quella sicurezza che aveva perso otto mesi prima.
Erano finalmente giunti all'NCIS, parcheggiò prima di voltarsi di nuovo verso di lei.
- Sapevi che non sarebbe stato facile, ma hai stretto i denti, recuperato la forma fisica e non ho dubbi sul fatto che supererai tutti gli esami, non ti arrenderai adesso, chiaro?
Un lieve sorriso le spuntò involontariamente sulle labbra. Tipico di Gibbs, minacciare qualcuno per evitare di mostrarsi gentile.
- Muoviti agente Todd, non abbiamo tutto il giorno. E ricordati di farti trovare al poligono di tiro domattina alle sette.
Tony era appena fuggito dall'open space dove il direttore e Gibbs erano impegnati nel loro sport preferito, punzecchiarsi a vicenda e decise che si meritava un premio così andò dritto all'area in cui si trovavano le macchinette degli snack. Kate era seduta ad uno dei tavoli con una tazza fumante tra le mani e un'espressione pensosa sul viso.
La osservò per un lungo istante poi si avvicinò al distributore e con mosse esperte e qualche colpetto nel punto giusto riuscì a far cadere una barretta di cioccolato senza aver dovuto inserire le monete necessarie. Si volse, con un sorriso da monello dipinto sul viso e con un gesto elegante tese il dolce verso la collega, chiedendole se voleva dividerla con lui.
- No grazie, DiNozzo. Non voglio essere considerata tua complice, - rispose lei con un sorriso ironico.
- Da quando? - ribattè lui e prima che lei potesse dire qualcosa, aggiunse: - il pivello sembra convinto che tu sia tornata al lavoro solo per aiutarmi a tormentarlo.
L'ombra che le apparve sul volto gli diede l'indizio che cercava. Era qualche giorno che Kate era strana ed ora forse ne aveva individuato la ragione.
- Mia cara Caitlin, cos'è che ti tormenta? - chiese imitando l'accento e i modi di Ducky.
Alla donna sfuggì un mezzo sorriso ma scosse la testa, non voleva parlarne con lui.
- Avanti Kate, - la incalzò mentre si sedeva accanto a lei e scartava il suo dolce.
- Sei la mia partner devo sapere cosa c'è che non va.
Kate rispose seccamente:
- Avevo l'impressione che fosse diventata Ziva la tua partner.
Un lampo di rabbia attraversò gli occhi verdi del giovane.
- Non è la stessa cosa, tu sei un diavolo di donna, Agente Todd e la prima con cui abbia lavorato senza mettermi nei guai. Ziva è perfetta sotto copertura, fa parte dell'addestramento che ha ricevuto al Mossad, ma non ha ancora afferrato i concetti basilari di un'investigazione. Abbiamo bisogno di te, Kate. Ma se non riprendi presto a ricordare a tutti che sei stata nel servizio di protezione del presidente, a chiamarmi maiale e tutte quelle irritanti cose da brava ragazza cattolica che ti piaceva tanto fare 'prima' beh, allora siamo tutti nei guai perché Gibbs sarà più insopportabile del solito.
Kate era senza parole e lui ne approfittò per aggiungere:
- E se osi non superare gli esami di riabilitazione al servizio sul campo dopo tutte le ore che ho passato in palestra con te, invece che ad un appuntamento galante...
Lasciò la minaccia in sospeso e sorrise compiaciuto per l'espressione bellicosa che era spuntata sul viso della collega.
- DiNozzo, non credere che non sappia quello che stai facendo. E stai pur certo che non ti risparmierò non appena ne avrò l'occasione.
Il sorriso si trasformò in una risata. Si alzò e, mentre si allontanava, rispose:
- Sarei veramente deluso se non lo facessi.
Kate scrollò la testa incredula, era stata stupida a preoccuparsi tanto. Gli allenamenti in palestra con Tony le avevano fatto recuperare del tutto la forma fisica, le ore passate ad esercitarsi al poligono con Gibbs le avevano assicurato una mira migliore di quanto non fosse in precedenza, e lo stare a contatto con tutti loro la rendeva immune a qualsiasi trucco dello psicologo che l'avrebbe esaminata. Aveva ancora un po' di paura all'idea di tornare sul campo, ma con il loro aiuto ce l'avrebbe fatta. Decise di scendere da Abby, insieme avrebbero ideato un bello scherzetto ai danni di DiNozzo, in fin dei conti glielo doveva.
Gibbs si sporse ad aprirle la portiera e dal sedile sollevò un oggetto che a prima vista aveva tutta l'aria di essere un'urna funeraria. Kate alzò un sopracciglio.
- C'è qualcosa che devo sapere? - chiese incuriosita.
L'uomo scrollò le spalle, attese che si sistemasse e le consegnò l'urna, prima di ripartire a tutta velocità verso la sede dell'NCIS.
Trascorsero alcuni minuti prima che Gibbs le rivolgesse la parola.
- Com'è andata? - chiese a bruciapelo.
- Avrò i risultati ufficiali tra due settimane, - rispose lei esitante.
Gibbs le rivolse una veloce occhiata prima di riportare l'attenzione alla strada. Kate sedeva rigida, le mani strette così forte attorno all'urna che aveva le nocche bianche.
- Io non ho dubbi, - disse secco, senza lasciare spazio a discussioni.
Poi aggiunse: - Quando hai programmata l'abilitazione all'uso delle armi?
Kate sospirò.
- Devo prima superare l'esame psicologico.
- Quello è una bazzecola, e lo sai, - disse mentre si fermava al semaforo.
Poi aggiunse: - Oppure hai paura di tornare sul campo?
La giovane gli rivolse uno sguardo smarrito.
- E' passato così tanto tempo...
Gibbs aveva una gran voglia di prenderla a scappellotti. Qualche volta con Ziva lo faceva ma era diverso, la Kate Todd che aveva assunto gli avrebbe dato una ginocchiata tra le cosce se ci avesse provato e lui voleva rivedere nei suoi occhi quel fuoco e quella sicurezza che aveva perso otto mesi prima.
Erano finalmente giunti all'NCIS, parcheggiò prima di voltarsi di nuovo verso di lei.
- Sapevi che non sarebbe stato facile, ma hai stretto i denti, recuperato la forma fisica e non ho dubbi sul fatto che supererai tutti gli esami, non ti arrenderai adesso, chiaro?
Un lieve sorriso le spuntò involontariamente sulle labbra. Tipico di Gibbs, minacciare qualcuno per evitare di mostrarsi gentile.
- Muoviti agente Todd, non abbiamo tutto il giorno. E ricordati di farti trovare al poligono di tiro domattina alle sette.
* * * * *
Tony era appena fuggito dall'open space dove il direttore e Gibbs erano impegnati nel loro sport preferito, punzecchiarsi a vicenda e decise che si meritava un premio così andò dritto all'area in cui si trovavano le macchinette degli snack. Kate era seduta ad uno dei tavoli con una tazza fumante tra le mani e un'espressione pensosa sul viso.
La osservò per un lungo istante poi si avvicinò al distributore e con mosse esperte e qualche colpetto nel punto giusto riuscì a far cadere una barretta di cioccolato senza aver dovuto inserire le monete necessarie. Si volse, con un sorriso da monello dipinto sul viso e con un gesto elegante tese il dolce verso la collega, chiedendole se voleva dividerla con lui.
- No grazie, DiNozzo. Non voglio essere considerata tua complice, - rispose lei con un sorriso ironico.
- Da quando? - ribattè lui e prima che lei potesse dire qualcosa, aggiunse: - il pivello sembra convinto che tu sia tornata al lavoro solo per aiutarmi a tormentarlo.
L'ombra che le apparve sul volto gli diede l'indizio che cercava. Era qualche giorno che Kate era strana ed ora forse ne aveva individuato la ragione.
- Mia cara Caitlin, cos'è che ti tormenta? - chiese imitando l'accento e i modi di Ducky.
Alla donna sfuggì un mezzo sorriso ma scosse la testa, non voleva parlarne con lui.
- Avanti Kate, - la incalzò mentre si sedeva accanto a lei e scartava il suo dolce.
- Sei la mia partner devo sapere cosa c'è che non va.
Kate rispose seccamente:
- Avevo l'impressione che fosse diventata Ziva la tua partner.
Un lampo di rabbia attraversò gli occhi verdi del giovane.
- Non è la stessa cosa, tu sei un diavolo di donna, Agente Todd e la prima con cui abbia lavorato senza mettermi nei guai. Ziva è perfetta sotto copertura, fa parte dell'addestramento che ha ricevuto al Mossad, ma non ha ancora afferrato i concetti basilari di un'investigazione. Abbiamo bisogno di te, Kate. Ma se non riprendi presto a ricordare a tutti che sei stata nel servizio di protezione del presidente, a chiamarmi maiale e tutte quelle irritanti cose da brava ragazza cattolica che ti piaceva tanto fare 'prima' beh, allora siamo tutti nei guai perché Gibbs sarà più insopportabile del solito.
Kate era senza parole e lui ne approfittò per aggiungere:
- E se osi non superare gli esami di riabilitazione al servizio sul campo dopo tutte le ore che ho passato in palestra con te, invece che ad un appuntamento galante...
Lasciò la minaccia in sospeso e sorrise compiaciuto per l'espressione bellicosa che era spuntata sul viso della collega.
- DiNozzo, non credere che non sappia quello che stai facendo. E stai pur certo che non ti risparmierò non appena ne avrò l'occasione.
Il sorriso si trasformò in una risata. Si alzò e, mentre si allontanava, rispose:
- Sarei veramente deluso se non lo facessi.
Kate scrollò la testa incredula, era stata stupida a preoccuparsi tanto. Gli allenamenti in palestra con Tony le avevano fatto recuperare del tutto la forma fisica, le ore passate ad esercitarsi al poligono con Gibbs le avevano assicurato una mira migliore di quanto non fosse in precedenza, e lo stare a contatto con tutti loro la rendeva immune a qualsiasi trucco dello psicologo che l'avrebbe esaminata. Aveva ancora un po' di paura all'idea di tornare sul campo, ma con il loro aiuto ce l'avrebbe fatta. Decise di scendere da Abby, insieme avrebbero ideato un bello scherzetto ai danni di DiNozzo, in fin dei conti glielo doveva.
18 aprile 2009
12. Segreti e scoperte | Indice | 14. Giochi di potere