Domaris68 (
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speakingofdreams2010-11-04 12:06 am
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Sherlock: Forse
Recentemente mi sono innamorata di questa nuova serie della BBC in cui il famoso investigatore inventato da Arthur Conan Doyle è stato modernizzato e vive e agisce nella Londra dei nostri giorni. Sfortunatamente fino ad ora sono stati prodotti solo tre episodi di 90 minuti e dovremo aspettare un anno prima di vederne altri. Nell'attesa ecco una breve coda al primo episodio: A Study in Pink.

Titolo: Forse
Genere: malinconico
Rating: per tutti
Spoilers: A Study in Pink
Personaggi: Sherlock Holmes
N. parole: 421
Dedicato come sempre alla mia preziosa beta
Sei un idiota. Queste erano state le parole di John Watson quando aveva negato di essere stato tentato di prendere quella capsula, convincendolo più che mai che il dottore aveva il potenziale per diventare più di un semplice coinquilino.
Ovviamente se ne era reso conto molto prima, quando la reazione di Watson durante il primo incontro era stata più di curiosità che di ripulsa. Ancora meglio quando, un brillio di eccitazione negli occhi, lo aveva seguito sulla scena del crimine.
Sherlock lo aveva messo alla prova coinvolgendolo nelle indagini senza preoccuparsi di mitigare i propri modi. Preferiva far scappare subito i potenziali coinquilini piuttosto che tentare di abituarsi a loro e poi doverne cercare di nuovi quando cedevano sotto la costante pressione di vivere accanto ad un genio come lui.
John Watson in poche ore aveva tenuto testa a Mycroft, qualcosa che talvolta riusciva difficile persino a lui, aveva dimenticato di zoppicare correndo per le strade di Londra senza mai restare troppo indietro, aveva, seppur erroneamente, cercato di difenderlo davanti a Lestrade, si era preoccupato di seguire le sue tracce, chiamare la polizia e infine aveva infranto la legge, uccidendo il tassista, per salvarlo da quella che considerava la sua idiozia. Rimarchevole, erano anni che nessuno si preoccupava in questo modo per lui.
Sei un idiota. La voce di un giovane con i capelli scuri e l'accento straniero rimpiazzò quella del dottor Watson ricordandogli il suo primo ed unico amico. Un esperimento di chimica fallito e il preside aveva spedito Sherlock a dare ripetizioni ad un nuovo alunno. Compito e ribelle, coraggioso e timido allo stesso tempo, il ragazzo e la sua famiglia lo avevano incuriosito a tal punto da spingerlo a frequentarne la casa anche dopo che le ripetizioni erano finite. Non era mai riuscito a scoprire nulla di rimarchevole sul padre anche se era sicuro che l'ambasciatore nascondesse segreti paragonabili solo a quelli di suo fratello ma il ragazzino si era insinuato nella sua vita fino a diventare il suo fedele compagno di avventure. Almeno fino a quando non era riuscito ad ottenere quello che aveva sempre desiderato: tornare a vivere nel suo paese natale.
C'era stato un abbraccio impacciato, la promessa di restare in contatto e il giovane era partito per la sua nuova vita. Troverai un nuovo amico. Qualcuno che sopporterà le tue manie e sarà pronto a seguirti e, occasionalmente, a salvarti da te stesso.
Sherlock tirò fuori di tasca il cellulare e, con un mezzo sorriso sulle labbra, digitò un messaggio.
Forse l'ho trovato, SH.
Ovviamente se ne era reso conto molto prima, quando la reazione di Watson durante il primo incontro era stata più di curiosità che di ripulsa. Ancora meglio quando, un brillio di eccitazione negli occhi, lo aveva seguito sulla scena del crimine.
Sherlock lo aveva messo alla prova coinvolgendolo nelle indagini senza preoccuparsi di mitigare i propri modi. Preferiva far scappare subito i potenziali coinquilini piuttosto che tentare di abituarsi a loro e poi doverne cercare di nuovi quando cedevano sotto la costante pressione di vivere accanto ad un genio come lui.
John Watson in poche ore aveva tenuto testa a Mycroft, qualcosa che talvolta riusciva difficile persino a lui, aveva dimenticato di zoppicare correndo per le strade di Londra senza mai restare troppo indietro, aveva, seppur erroneamente, cercato di difenderlo davanti a Lestrade, si era preoccupato di seguire le sue tracce, chiamare la polizia e infine aveva infranto la legge, uccidendo il tassista, per salvarlo da quella che considerava la sua idiozia. Rimarchevole, erano anni che nessuno si preoccupava in questo modo per lui.
Sei un idiota. La voce di un giovane con i capelli scuri e l'accento straniero rimpiazzò quella del dottor Watson ricordandogli il suo primo ed unico amico. Un esperimento di chimica fallito e il preside aveva spedito Sherlock a dare ripetizioni ad un nuovo alunno. Compito e ribelle, coraggioso e timido allo stesso tempo, il ragazzo e la sua famiglia lo avevano incuriosito a tal punto da spingerlo a frequentarne la casa anche dopo che le ripetizioni erano finite. Non era mai riuscito a scoprire nulla di rimarchevole sul padre anche se era sicuro che l'ambasciatore nascondesse segreti paragonabili solo a quelli di suo fratello ma il ragazzino si era insinuato nella sua vita fino a diventare il suo fedele compagno di avventure. Almeno fino a quando non era riuscito ad ottenere quello che aveva sempre desiderato: tornare a vivere nel suo paese natale.
C'era stato un abbraccio impacciato, la promessa di restare in contatto e il giovane era partito per la sua nuova vita. Troverai un nuovo amico. Qualcuno che sopporterà le tue manie e sarà pronto a seguirti e, occasionalmente, a salvarti da te stesso.
Sherlock tirò fuori di tasca il cellulare e, con un mezzo sorriso sulle labbra, digitò un messaggio.
Forse l'ho trovato, SH.
Fine
3 novembre 2010
da Joy
(Anonymous) 2010-11-03 11:12 pm (UTC)(link)Re: da Joy
E spero proprio che cederai al fascino di questo Sherlock più matto che analitico, non sarebbe la prima volta che mi segui ;-)
Un abbraccio,
R <3
da Light
(Anonymous) 2010-11-04 07:35 pm (UTC)(link)Mia cara mi hai davverso sorpreso... è divino con questo tocco malinconico.
Sbaglierò ma io trovo che il tuo modo di scrivere, di esprimere quello che senti e pensi sia molto cambiato (in positivo naturalmente perchè non posso dire in meglio perchè già prima era perfetto).
Non so, ma in questo pezzo trasmetti al lettore - in questo caso alla sottoscritta - questa emozione malinconica che ancora non riesco a definire se dolce o triste - ma forse entrambe - che ti culla durante la lettura.
Se ripenso ai tuoi primi scritti, così sintetici - lineari - come dire --- mmm non mi viene la parola - uffolo - precisi ecco, senza sbavatura e lo confronto ad ora devo dire che hai aggiunto quel qualcosa in più rendendo il tuo stile ancora più meraviglioso.
Bel lavoro e questo mi dà il pieno diritto di chiedere ancora FF su SH!!! ^^ quindi mettiti al lavoro ^___^
Re: da Light
Sherlock è da vedere (ma sono mooooolto di parte, si sa) infondo sono solo 3 puntate e i sottotitoli in italiano ci sono...
Messaggio promozionale a parte, sono contenta che ti sia piaciuta la fic e che ci sia quell'atmosfera malinconica dolceamara che speravo di ottenere.
Non so se il mio modo di scrivere sia veramente cambiato o se è cambiato solo il tipo di "storia".
Dici che prima ero sintetica eppure scrivevo pezzi più lunghi, c'erano delle scene per quanto piccole, mentre qui l'unica azione è nel finale.
Al momento non ho idee per nessuna storia, comprese quelle a cui stavo lavorando, ma spero che ne arriveranno!!!
R ^____^