Il Club delle Flanelle: Black Opp
Jan. 5th, 2008 12:48 am![[identity profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/openid.png)
![[community profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/community.png)
Da un'idea di Joy...
Titolo: Black Opp
Autore: Joy
Serie: Il Club delle Flanelle
Crossover: Stargate sg1, Quantum Leap, Chicago Hope
Genere: commedia
Rating: per tutti
Personaggi: Jack O'Neill (SG1), Sam Beckett (QL), Jack McNeil (CH)
N. parole: 647
Titolo: Black Opp
Autore: Joy
Serie: Il Club delle Flanelle
Crossover: Stargate sg1, Quantum Leap, Chicago Hope
Genere: commedia
Rating: per tutti
Personaggi: Jack O'Neill (SG1), Sam Beckett (QL), Jack McNeil (CH)
N. parole: 647
5 gennaio 2008
"Mamma Oca a Paperotta, rispondi Paperotta" disse il generale nella micro ricetrasmittente.
"Ma perché devo essere sempre io la Paperotta???" borbottò Sam all'auricolare.
"Non discutere Sam che se no famo notte con sta pagliacciata" rispose McNeil facendo capolino da dietro una pianta.
"Nomi in codice!!! Non svelate le identità!! È una operazione top secret!" tuonò Jack O'Neill dalla terza postazione, "Papà Oca vedi movimenti sospetti?"
"Ehi, ma non ero Papà Orso io??" chiese il chirurgo perplesso.
"Sì, con Ricciolidoro… chi ha dormito nel mio letto?" sghignazzò Sam.
"Ma perché mi tocca lavorare con dei dilettanti?!" sospirò il generale.
C'erano voluti due mesi per ideare il piano e localizzare i tre punti strategici dove posizionarsi per avere una visuale completa dell'obiettivo. Ora, muniti dei più sofisticati dispositivi di comunicazione, erano appostati da diverse ore, il momento fatidico stava avvicinandosi e la tensione poteva giocare brutti scherzi.
"Piantala Al, non c'è alcun soggetto sospetto…"
"Oddioooooo, ha ricominciato con l'ologramma!" sbottarono i due Jack all'unisono.
"Ti ripeto Al, che è solo un bambino che compra un gelato".
"Però Mr invisibile o meno, quella donna lì non mi convince" sentenziò O'Neill "si aggira in modo troppo interessato attorno al nostro obiettivo".
"Che si fa allora?" chiese il chirurgo impaziente di controllare i risultati delle corse.
"Mamma Oca chiama Sam… ehm, Paperotta! Procediamo col piano B!" decretò risoluto il generale.
"Oh boy! Devo proprio?!"
"E' un lavoro duro ma qualcuno deve pur farlo! L'esito dell'operazione dipende da te Sam!... E poi così ci famo due risate!!!" ridacchiò McNeil chiedendosi se, nonostante l'imprevisto, avesse fatto ancora in tempo a raggiungere l'ippodromo.
"Va bene ragazzi, vi copro le spalle… ma ricordate: l'obiettivo blu è mio".
Sam respirò adagiò, sapeva di non avere che una manciata di minuti per agire; sgusciò fuori dal proprio avamposto, mimetizzandosi con gli indigeni del luogo avanzò indisturbato fino al bersaglio. La donna era di spalle, piuttosto alta, un bocconcino niente male a sentire Al.
Con un unico gesto deciso, l'afferrò per un polso facendola ruotare su stessa, mentre la cingeva a lui con l'altro braccio. Ignorando i consigli a luci rosse di Al, Sam azionò il dispositivo acustico nascosto sotto la camicia…
"Ehi ma quello è un tango?" gridò il medico.
"Che credevi facesse, il ballo del quàquà?" rispose il generale.
Mentre Sam era impegnato a distrarre il "nemico", il duo Jack and Jack si era portato in posizione pronto ad entrare in azione allo scoccare dell'ora X, quando fu attirato da una familiare voce ridente femminile:
"Samuel Beckett si può sapere cosa stai facendo esattamente?"
"Ehm… sto neutralizzando il nemico" sorrise lui conducendola in un caschè vertiginoso.
Il generale abbandonò la postazione immediatamente, Jack McNeil lo seguì a ruota per non perdersi la vista di un geloso O'Neill cercare di sciogliere Sam dall'abbraccio di Samantha Carter, divertita "nemico" in gonnella.
"Qualcuno mi spiega cosa state combinando voi tre qui?"
E da un altoparlante risuonò una voce metallica: "Si informa la gentile clientela che al quinto piano dei grandi magazzini sono appena iniziati i saldi sull'abbigliamento uomo"
"Volevate mica sbaragliare possibili acquirenti???" chiese una sempre più divertita Carter.
McNeil tossicchiò, Beckett fischiettò, O'Neill nascose gli auricolari.
"Ed io che ero venuta per regalarvi delle nuove camice di flanella!"
"Ma perché devo essere sempre io la Paperotta???" borbottò Sam all'auricolare.
"Non discutere Sam che se no famo notte con sta pagliacciata" rispose McNeil facendo capolino da dietro una pianta.
"Nomi in codice!!! Non svelate le identità!! È una operazione top secret!" tuonò Jack O'Neill dalla terza postazione, "Papà Oca vedi movimenti sospetti?"
"Ehi, ma non ero Papà Orso io??" chiese il chirurgo perplesso.
"Sì, con Ricciolidoro… chi ha dormito nel mio letto?" sghignazzò Sam.
"Ma perché mi tocca lavorare con dei dilettanti?!" sospirò il generale.
C'erano voluti due mesi per ideare il piano e localizzare i tre punti strategici dove posizionarsi per avere una visuale completa dell'obiettivo. Ora, muniti dei più sofisticati dispositivi di comunicazione, erano appostati da diverse ore, il momento fatidico stava avvicinandosi e la tensione poteva giocare brutti scherzi.
"Piantala Al, non c'è alcun soggetto sospetto…"
"Oddioooooo, ha ricominciato con l'ologramma!" sbottarono i due Jack all'unisono.
"Ti ripeto Al, che è solo un bambino che compra un gelato".
"Però Mr invisibile o meno, quella donna lì non mi convince" sentenziò O'Neill "si aggira in modo troppo interessato attorno al nostro obiettivo".
"Che si fa allora?" chiese il chirurgo impaziente di controllare i risultati delle corse.
"Mamma Oca chiama Sam… ehm, Paperotta! Procediamo col piano B!" decretò risoluto il generale.
"Oh boy! Devo proprio?!"
"E' un lavoro duro ma qualcuno deve pur farlo! L'esito dell'operazione dipende da te Sam!... E poi così ci famo due risate!!!" ridacchiò McNeil chiedendosi se, nonostante l'imprevisto, avesse fatto ancora in tempo a raggiungere l'ippodromo.
"Va bene ragazzi, vi copro le spalle… ma ricordate: l'obiettivo blu è mio".
Sam respirò adagiò, sapeva di non avere che una manciata di minuti per agire; sgusciò fuori dal proprio avamposto, mimetizzandosi con gli indigeni del luogo avanzò indisturbato fino al bersaglio. La donna era di spalle, piuttosto alta, un bocconcino niente male a sentire Al.
Con un unico gesto deciso, l'afferrò per un polso facendola ruotare su stessa, mentre la cingeva a lui con l'altro braccio. Ignorando i consigli a luci rosse di Al, Sam azionò il dispositivo acustico nascosto sotto la camicia…
"Ehi ma quello è un tango?" gridò il medico.
"Che credevi facesse, il ballo del quàquà?" rispose il generale.
Mentre Sam era impegnato a distrarre il "nemico", il duo Jack and Jack si era portato in posizione pronto ad entrare in azione allo scoccare dell'ora X, quando fu attirato da una familiare voce ridente femminile:
"Samuel Beckett si può sapere cosa stai facendo esattamente?"
"Ehm… sto neutralizzando il nemico" sorrise lui conducendola in un caschè vertiginoso.
Il generale abbandonò la postazione immediatamente, Jack McNeil lo seguì a ruota per non perdersi la vista di un geloso O'Neill cercare di sciogliere Sam dall'abbraccio di Samantha Carter, divertita "nemico" in gonnella.
"Qualcuno mi spiega cosa state combinando voi tre qui?"
E da un altoparlante risuonò una voce metallica: "Si informa la gentile clientela che al quinto piano dei grandi magazzini sono appena iniziati i saldi sull'abbigliamento uomo"
"Volevate mica sbaragliare possibili acquirenti???" chiese una sempre più divertita Carter.
McNeil tossicchiò, Beckett fischiettò, O'Neill nascose gli auricolari.
"Ed io che ero venuta per regalarvi delle nuove camice di flanella!"